Bolletta dell’acqua troppo alta? Cosa può fare il consumatore

Un consumatore può contestare la bolletta dell’acqua troppo alta? Andiamo con ordine, in primo luogo spetta al gestore del servizio dimostrare che il sistema misura in modo fedele i consumi degli utenti. Soltanto dopo che il somministrante ha assolto all’onere della prova, compete poi all’utente consumatore documentare che le eccedenze non sono a lui addebitabili.

Spetta alla società che gestisce l’impianto di dimostrare che è tutto in regola. E se tale prova viene fornita, è di rimbalzo l’utente che dovrà dimostrare che i consumi eccessivi sono dovuti a fattori esterni al suo controllo (una perdita delle tubature pubbliche) e che non avrebbe potuto evitare con un’attenta custodia dell’impianto.

L’utente, infatti, conserva il relativo diritto di contestazione e il gestore deve dimostrare il corretto funzionamento del contatore centrale e la corrispondenza tra il dato fornito e quello trascritto nella bolletta. Il contatore rappresenta un meccanismo probatorio assistito da una presunzione di idoneità all’esatta contabilizzazione, in ragione dei collaudi e dei controlli sullo stesso esercitati dal gestore del servizio, con conseguente applicazione dell’art. 2712 c.c., da interpretarsi come una clausola generale o una norma di chiusura applicabile ad ogni possibile tecnica di riproduzione. In caso di contestazione per il mancato funzionamento del contatore è  onere del gestore dimostrare che i consumi addebitati siano scaturiti dalla lettura periodica e in contraddittorio delle risultanze del misuratore. In difetto di valida prova sul punto, la richiesta di pagamento contenuta in documenti formati unilateralmente dal gestore deve essere rigettata. Tribunale Latina, Sezione 1 civile  – Sentenza 21 marzo 2018, n. 763 – Data udienza 17 marzo 2018

Come fare contestazione?

Il consumatore è tenuto a segnalare tempestivamente l’anomalia alla compagnia erogatrice; può essere fatto in forma libera attraverso un modulo di reclamo. Per presentare un reclamo scritto il cliente può anche usare il modulo che i venditori devono rendere disponibile e stampabile sul proprio sito internet, con accesso dalla home page e presso i loro eventuali sportelli distribuiti sul territorio. Nella richiesta scritta di rettifica di fatturazione è preferibile indicare un’autolettura, in modo che il venditore possa verificare più efficacemente la correttezza dei consumi addebitati.  Il fornitore avrà tempo 40 giorni per inviarti una risposta motivata, se supera queste tempistiche rimane valido il previsto indennizzo automatico.

Se al reclamo non è fornita una valida risposta l’utente può presentare una richiesta di conciliazione all’Autorità Garante Arera o agire davanti al giudice per ottenere l’annullamento o la ridefinizione della bolletta.

Finché non avrà risposto al tuo reclamo, il fornitore non è autorizzato a procedere alla sospensione o al distacco della fornitura nei casi un cui l’importo della bolletta contestata supera i 50 euro, l’invio del reclamo sia avvenuto entro i 10 giorni dalla scadenza della bolletta