Rimborso ed Ecobonus. Ecco tutti i benefici fiscali per chi investe nel risparmio energetico

Importanti novità in tema di ecobonus, il beneficio fiscale concesso ai contribuenti che investono nel risparmio energetico delle proprie abitazioni.

Il provvedimento n. 165110/2017 dell’Agenzia delle Entrate, infatti, pubblicato lunedì 28 agosto, stabilisce che chi rientra nella no tax area può cedere l’ecobonus alle banche e poi ottenere il rimborso. E non solo: a determinate condizioni, il rimborso può essere concesso anche a chi percepisce redditi più alti. Vediamo allora in quali casi si possono ottenere i benefici fiscali in programma.

È ufficiale, quindi: chi investe nel miglioramento delle prestazioni energetiche della casa ma rientra nella no tax area –e dunque avrebbe diritto al bonus ma non può beneficiare di sgravi fiscali– può ottenere la somma corrispondente da banche e intermediari finanziari.

Ricordiamo che rientrano nella no tax area, e sono dunque fiscalmente incapienti, i contribuenti che hanno redditi da lavoro o pensione uguali o inferiori a 8.000 euro l’anno. L’ecobonus, in generale, permette invece la detrazione dall’Irpef del 65% del costo sostenuto per il risparmio energetico, che sale al 70% per gli interventi che hanno un’incidenza superiore al 25% della superficie dell’edificio e al 75% per i lavori volti al miglioramento globale della prestazione energetica.

La detrazione avviene, in ogni caso, in 10 rate annuali dello stesso importo. Chi rientra nella no tax area ed effettua uno dei lavori sopra menzionati, può quindi da oggi cedere alle banche il proprio credito d’imposta e ottenere il rimborso, fino a una spesa massima di 40mila euro per appartamento. Nella pratica, la procedura per ottenere il rimborso è piuttosto semplice. I contribuenti che si trovano nella no tax area nell’anno precedente a quello dei lavori possono rivolgersi alla banca prescelta con la delibera dell’assemblea di approvazione dei lavori.

La banca, se accetta, avrà poi tempo fino al 31 dicembre per comunicare all’amministratore l’avvenuta cessione del credito. I rimborsi, è bene notare, arriveranno in tempi piuttosto brevi: il credito d’imposta sarà infatti disponibile a partire dal 10 marzo del periodo successivo a quello in si è sostenuta la spesa. Le somme corrispondenti possono essere ottenute, ricordiamo, per tutte le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Ma non è finita.

Una delle novità più importanti introdotte dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate riguarda il fatto che anche chi ha redditi più elevati, e dunque non rientra nella no tax area, potrà cedere il bonus fiscale ad altri soggetti anche privati e ottenere il rimborso. A determinate condizioni, però. Innanzitutto, tali contribuenti, a differenza di quelli a reddito più basso, non possono cedere il credito alle banche. Secondariamente, è bene notare che i condomini che non ricadono nella no tax area possono usufruire della misura solo per i lavori che danno diritti ai due bonus più alti, al 70% e al 75% delle spese sostenute. Tutto questo mentre l’ecobonus potrebbe cambiare radicalmente già dal prossimo anno.