Ape Social

Inps_logo_palazzo_FtgI comitati “Lavoratori precoci uniti” e “Opzione donna” chiedono l’abolizione della riforma Fornero al termine del vertice di Trieste fatto per denunciare la difficolta’ ad andare in pensione dopo aver cominciato a lavorare fra i 14 e i 19 anni, a causa del progressivo aumento dell’eta’ pensionabile dovuto all’agganciamento alla speranza di vita. Questi comitati chiedono l’abolizione della riforma voluta dal governo Monti, flessibilita’ in uscita dopo i 62 anni d’eta’, pensione certa dopo i 41 anni di contributi versati e blocco fino al 2022 dei limiti d’eta’, che oggi sono pari a 42 anni e 10 mesi e 41 anni e 10 mesi, rispettivamente per uomini e donne. A un mese dalla scadenza dei termini per la presentazione delle domande per accedere all’Ape sociale e alle misure per i lavoratori precoci, ancora non sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i relativi decreti. Così il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, sollecita il governo a dare corpo ai provvedimenti operativi per il pensionamento anticipato di alcune categorie di lavoratori. “In questo modo – spiega – si rischia di compromettere l’accesso al diritto a decine di migliaia di lavoratori, tutti con alle spalle lunghi anni di lavoro, disoccupati, invalidi o che assistono persone non autosufficienti. Per non parlare – continua – dei disagi che la ristrettezza dei tempi comporterà per i lavoratori, le loro imprese e le strutture dei servizi, per la predisposizione della documentazione”. E non solo “la fase uno del confronto sulle pensioni non si riesce a chiudere in modo positivo” ma nei fatti “non decolla neanche la fase due, in cui si dovrà parlare di giovani, flessibilità in uscita, lavoro di cura, previdenza complementare e di rivalutazione delle pensioni, trovando anche soluzioni definitive per altre annose situazioni ancora non risolte”, denuncia ancora Ghiselli.  Lo ha detto il segretario confederale Uil, Domenico Proietti in una nota. “Tale ritardo comporta un danno per migliaia di cittadini che vedono ristretti i tempi per presentare la domanda ed accedere alle opportunità che la nuova normativa previdenziale, varata con l’ultima legge di bilancio, introduce. Si impone a tutti – conclude- uno sforzo per dare il massimo delle informazioni ai lavoratori ed alle lavoratrici al fine di colmare i disagi che questo inspiegabile ritardo sta comportando”. Su Ape volontario e Rita (Rendita Integrativa per la Pensione Anticipata) siamo ancora più indieto: visto che nulla è ancora arrivato al Consiglio di Stato. Inutile dire che precoci e aspiranti pensionati sono in ansia. In tema di Ape e quota 41 va ricordato che i richiedenti  dovranno inviare la prima istanza all’Inps entro e non oltre il 15 luglio 2017.