Vaccini obbligatori

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Saranno dieci e non più dodici i vaccini obbligatori per i minori di età compresa tra zero a 16 anni. Saltano quelli anti-meningococco B e C, che tornano a essere raccomandati e gratuiti nell’ambito del Piano nazionale della prevenzione vaccinale 2017/2019. Novità in arrivo anche per altre quattro vaccinazioni – anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella – che restano obbligatorie e gratuite in base alle indicazioni del Calendario vaccinale nazionale, ma per le quali a tre anni dall’entrata in vigore del Dl Lorenzin e con cadenza triennale il ministero della Salute potrà revocare l’obbligo sulla base dei dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte, sentiti il Consiglio superiore di Sanità, la Conferenza Stato Regioni e previo parere delle commissioni parlamentari competenti. Questo il senso dell’emendamento al decreto legge 73 presentato in Commissione Igiene e Sanità del Senato. Nessuna modifica invece per il vaccino esavalente (anti-poliomielitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti-Haemophilus influenzae tipo b) che resta obbligatorio e gratuito da zero a 16 anni secondo le prescrizioni del calendario vaccinale. Il decreto legge (AS 2856) introduce l’obbligo vaccinale come requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole per l’infanzia e prevede l’obbligo per i ragazzi fino a 16 anni che frequentano la scuola, con multe da 500 a 7.500 euro in caso di inadempimento e segnalazione da parte delle Asl al Tribunale per i minori. Il testo continuerà a essere esaminato la prossima settimana con l’obiettivo di portarlo al voto al più presto. Allo stesso decreto sono state già apportate altre modifiche. Per le iniziative di informazione istituzionale destinate a favorire la conoscenza del decreto vaccini ci si potrà avvalere della collaborazione dei medici di famiglia, dei pediatri di base e dei farmacisti. Le associazioni di categoria delle professioni sanitarie saranno coinvolte nelle iniziative di formazione del personale docente ed educativo nonché di educazione degli studenti, oltre alle associazioni dei genitori, come previsto dal decreto. Ai consultori familiari è infine affidato il compito di diffondere le informazioni sul provvedimento.