Medico sospeso

slide15Aveva rischiato di essere radiato dall’Ordine dei medici, ma è stato invece sospeso per sei mesi il medico anti chemio. A un mese circa dal processo che lo vedeva imputato, lo scorso 6 giugno, la commissione dell’Albo dei medici di Verona non ha optato per la decisione più estrema, la radiazione dall’Ordine – che appariva inizialmente l’ipotesi più probabile – ma ha invece deciso che dovesse essere solo sospeso per 6 mesi. La commissione ha infatti ritenuto che il medico non potesse non sapere che altri, visitando il suo profilo Facebook e il gruppo chiuso denominato “Chemioterapia naturale”, avrebbero potuto diffondere in rete informazioni ambigue e non supportate da prove scientifiche in materia di cura dei tumori con l’utilizzo della vitamina D. “Si addebita al dottore – dichiara il suo avvocato – una imprudente e ambigua divulgazione via web di contenuti a carattere medico non adeguatamente supportati da dati scientifici”. Il legale, che lo ha difeso davanti alla commissione dell’Albo dei medici di Verona, si è comunque ritenuto soddisfatto della decisione. “Per noi la decisione di Verona è già un successo – ha dichiarato l’avvocato – perché quanto meno esclude la radiazione dell’albo, che era stata minacciata dal presidente dell’Ordine, anticipando i tempi di una decisione che poi si è rivelata diversa”. Il medico era piuttosto noto per le sue posizioni fortemente contrarie alla chemioterapia per la cura dei tumori. Nello specifico, l’Ordine dei Medici affermava di aver avviato il procedimento disciplinare a suo carico  “per avere, in qualità di medico ed esperto di fitoterapia, sul gruppo Facebook o direttamente sul suo profilo Facebook, o in altri siti, pubblicato e quindi proposto ai pazienti un protocollo chiamato “Chemioterapia naturale”, volto, secondo sua indicazione, a prevenire e trattare le malattie tumorali in maniera naturale evitando la chemioterapia”. L’Ordine esplicitava quindi che “la proposta di trattamenti non convenzionali appare ambiguamente o esplicitamente volta a sottrarre i pazienti a trattamenti comprovati ed efficaci (con violazione dell’articolo 15 del codice deontologico), e non contiene l’esplicita menzione che alcune informazioni riguardano studi di ricerca di base e sperimentazioni chimiche non ancora validate per la normale pratica clinica, configurando quindi mancanza di informazione e divulgazione prudente, che non alimenti aspettative inadeguate”. Quando è giunta la contestazione da parte dell’Ordine dei Medici, il medico ha negato prontamente di aver sconsigliato di sottoporsi a chemioterapia cancellando la pagina Facebook nella quale parlava delle sue cure. Cure che, assicura oggi, dovevano essere solo trattamenti addizionali e non sostitutivi rispetto alle cure convenzionali. Dopo essere stato sospeso per 6 mesi il medico anti chemio ha fatto sapere tramite il suo avvocato che annuncerà ricorso alla Commissione esercenti le professioni sanitarie del Ministero della Salute.