Vaccini: scende il numero obbligatorio

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Il decreto vaccini è pronto a essere convertito in legge.  Da ieri sera la Commissione Sanità del Senato sta valutando gli ultimi emendamenti prima dell’approvazione definitiva della normativa che introduce la vaccinazione obbligatoria. La nuova legge, però, è stata alleggerita rispetto al decreto approvato a giugno: sparisce il rischio di perdita della patria potestà per i genitori che non vaccinano i figli, diminuiscono le sanzioni pecuniarie e scendono anche da 12 a 10 le vaccinazioni obbligatorie.Vediamo allora tutte le ultime novità nel dettaglio. Il tanto contestato decreto vaccini è dunque sbarcato in Senato per la conversione in legge. Le modifiche apportate al testo in questa fase, data la ristrettezza dei tempi, saranno con ogni probabilità accettate anche dalla Camera e diverranno definitive. Tra gli emendamenti già approvati da Palazzo Madama, il più importante riguarda la diminuzione del numero delle vaccinazioni obbligatorie, che passa come accennato da 12 a 10. Diverranno quindi obbligatorie, con effetto dal prossimo 10 settembre, le vaccinazioni contro epatite B, tetano, poliomelite e difterite (queste quattro già teoricamente obbligatorie prima del decreto, ma non necessarie per l’iscrizione a scuola), più quelle contro il morbillo, la parotite, la rosolia, la pertosse, l’hemophilus B e la varicella. Le due che mancano all’appello, ossia le vaccinazioni contro il meningococco B e C, assieme a quelle contro pneumococco e rotavirus, diventeranno invece solo “consigliate“, ma comunque gratuite per tutti i minori da zero a sedici anni.  La presentazione della documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni sarà requisito necessario per l’iscrizione dei bambini alla scuola materna. Per l’anno scolastico 2017/2018, i genitori dovranno presentare ai dirigenti scolastici tutta la documentazione entro il 10 settembre. In alternativa, sarà possibile presentare un’autocertificazione, ma anche in questo caso la documentazione vaccinale dovrà comunque essere presentata entro il 10 marzo 2018. Per le scuole elementari, medie e superiori la vaccinazione non costituisce requisito di accesso, ma il mancato adempimento da parte dei genitori porta a multe e sanzioni. I minori non vaccinati, in ogni caso, dovranno essere inseriti in classi nelle quali sono presenti solo minori vaccinati o immunizzati. La nuova legge in discussione oggi al Senato prevede comunque sanzioni molto ridotte per i genitori che non vaccinano i figli rispetto a quelle del decreto di giugno. Innanzitutto le multe per chi non vaccina i figli iscritti alle scuole elementari, medie e primi due anni delle superiori scendono da un massimo di 7.500 a 2.500 euro. La sanzione minima per il mancato rispetto dell’obbligo resta invece la stessa: 500 euro. Non solo: non incorreranno in sanzioni i genitori che, anche dopo la segnalazione dell’Asl, provvederanno a far vaccinare i propri figli entro i termini previsti in base all’età del minore. Novità ancora più importante: la disposizione che obbligava la segnalazione dei genitori inadempienti alla Procura dei minori, che nei casi più gravi poteva arrivare alla perdita della patria potestà, è stata soppressa. La nuova legge prevede infine che la lista dei vaccini obbligatori, già ridotta da 12 a 10, possa ulteriormente diminuire dopo tre anni dall’approvazione del testo nel caso in cui i nuovi dati epidemiologici e delle coperture vaccinali, monitorati da una apposita commissione del Ministero, risulteranno particolarmente confortanti. Superata la soglia del 95% di immunizzati, infatti, scatterà il cosiddetto “effetto gregge“ che impedirà al virus di diffondersi. In caso contrario, se nuovi virus dovessero diventare particolarmente rilevanti e pericolosi per la popolazione, la lista dei vaccini obbligatori potrebbe aumentare.