Muore dopo 4 ore di attesa

Risultati immagini per loreto mare napoliMuore dopo 4 ore di attesa, prima di venire trasferito da un pronto soccorso ad un altro ospedale. E’ quanto accaduto ad un giovane campano, ricoverato con un codice rosso al pronto soccorso del Loreto Mare, a Napoli. Un tempo infinito sul quale si chiede ora di fare luce. A far emergere la vicenda è il consigliere regionale della Campania Francesco Borrelli (Verdi). “Chiederò al direttore dell’ospedale Loreto Mare di avviare un’indagine interna per fare luce sulla gravissima vicenda che ci è stata segnalata”. Borrelli si riferisce “alla morte di un giovane 23 anni, giunto al Pronto Soccorso in gravissime condizioni lo scorso 16 agosto e morto il giorno seguente dopo aver atteso per ore il trasferimento presso l’ospedale Vecchio Pellegrini” dichiara il consigliere. “La denuncia di ritardata assistenza, firmata proprio dal responsabile del Pronto Soccorso Alfredo Pietroluongo, parla chiaramente di oltre 4 ore”. Sono quelle  “trascorse tra l’arrivo in codice rosso al Loreto Mare, la stabilizzazione del paziente e il successivo trasferimento al Vecchio Pellegrini.  Per di più senza ambulanza rianimativa – spiega il consigliere dei Verdi, presidente della Commissione regionale Sanità – E’ un fatto gravissimo che deve essere approfondito in modo capillare”. Come osserva Borrelli “occorre comprendere la natura di questo ritardo e verificare se lo stesso abbia compromesso ulteriormente il quadro clinico del ragazzo già complesso”. Nella denuncia firmata da responsabile del Pronto Soccorso vengono ricostruiti i fatti. “Dopo le indagini radiografiche e Tac – si legge a proposito del primo ricovero – veniva riportato in codice rosso dove i rianimatori constatavano un progressivo peggioramento delle condizioni generali”. Contestualmente veniva riscontrato “un progressivo calo dell’emoglobina ai valori 7. Si provvedeva a richiedere il sangue in urgenza e alle ore 1.04 avveniva il ricovero in Chirurgia con prognosi riservata ed in imminente pericolo di vita. Ciò nonostante – si legge nella denuncia – il paziente rimaneva in codice rosso impegnando due unità infermieristiche del Pronto Soccorso con visibile disagio per il resto delle attività dello stesso pronto soccorso”. Nel frattempo “le anestesiste intervenute rientravano in rianimazione”. Il drammatico resoconto del dottor Pietroluongo prosegue. Intorno alle ore 1.45  il medico viene “a conoscenza del fatto che il paziente era in attesa da circa 2 ore di essere trasportato in un altro Presidio per eseguire una angioTac”.  Per questo viene chiesto al collega che aveva in carico il giovane paziente “di provvedere ad accelerare i tempi dell’iter diagnostico anche perché il codice rosso era bloccato da circa 4 ore”. Il resoconto continua. E si conclude con Pietroluongo che parla di “una superficialità di comportamento”. Non solo. Si fa esplicito riferimento ad “un disprezzo per la tutela dell’utenza ancora prima dell’inosservanza ai più elementari doveri professionali”.