Bonus baby – sitter 2018: chi ne ha diritto e come presentare la domanda

Hai presentato la domanda per ottenere il bonus baby-sitter? Il bonus è operativo anche per il 2018.

Cos’è il bonus baby-sitting?

Si tratta di un’agevolazione concessa dall’Inps alle famiglie per far fronte alle spese per i servizi di baby-sitting ma anche come alternativa al congedo parentale. La legge 28 giugno 2012, n. 92, aveva introdotto in via sperimentale per gli anni 2013-2015 la possibilità per le lavoratrici di chiedere un contributo economico da utilizzare per pagare la baby sitter oppure l’asilo nido, pubblico o privato convenzionato.

Nella legge di bilancio 2017 era presente un emendamento per rifinanziare il bonus per il biennio 2017-2018, come già successo nel 2016. Come riporta il portale dell’Inps, l’emendamento è stato approvato, quindi le neomamme che non usufruiscono del congedo parentale potranno continuare a presentare domanda per il voucher che è stato rinominato “Contributo per l’acquisto di servizi di baby-sitting” ed erogato secondo le modalità previste per il “Libretto Famiglia”.

Sul sito dell’Inps è possibile presentare la domanda inserendo le proprie credenziali nella sezione “Bonus infanzia: domanda per il contributo asilo e voucher baby-sitting (cittadino)”. Dopo aver inserito i propri dati anagrafici, insieme a quelli del padre e del bambino per cui si richiede il beneficio, vanno aggiunti i dati riguardanti il congedo di maternità relativo al minore indicato, i periodi di congedo parentale già fruiti per il minore stesso, il beneficio prescelto e la durata (o i dati della struttura per l’infanzia scelta in caso di contributo per l’asilo nido).

I voucher acquisiti telematicamente entro il 31 dicembre 2017 continueranno in ogni caso ad avere validità fino al 31 dicembre 2018 (dopo tale data i voucher non utilizzati e non richiesti a rimborso perderanno ogni validità).

Quali sono gli importi?

Il contributo, pari a 600 euro mensili, viene erogato per un periodo massimo di sei mesi (tre mesi per le lavoratrici autonome, sei mesi per le lavoratrici iscritte alla Gestione separata).

Le domande possono essere presentate fino al 31 dicembre 2018 ovvero fino ad esaurimento dei relativi stanziamenti. Il provvedimento di accoglimento o rigetto è pubblicato sul sito dell’Istituto previdenziale ed è consultabile mediante accesso personale della lavoratrice madre alla procedura di presentazione della domanda.