Congedo straordinario: cosa prevede l’indennità

Per i familiari che assistono un disabile grave è possibile ottenere il congedo straordinario, un periodo di assenza dal lavoro retribuito che dura fino a due anni.

Non è disponibile però per tutte le categorie di lavoratori ed il cittadino ne può usufruire solo se il parente è affetto da disabilità grave ai sensi della legge 104.

Tale aspettativa retribuita viene erogata mensilmente ed è complementare ai tre giorni di permesso concessi al lavoratore con familiare disabile.

Scopriamo insieme come funziona il congedo straordinario, chi può accedervi e come poter inoltrare la domanda.

Cos’è il congedo straordinario

La prima cosa da fare è chiarire in cosa consiste il congedo straordinario. È disciplinato dal D.lgs. 26.03.2001 n.151, art. 42, modificato dal D.lgs. 119/2011.

Si tratta di un periodo di due anni, durante il quale il lavoratore dipendente che assiste un familiare disabile può assentarsi dal lavoro. Il congedo è comunque retribuito, ma può essere concesso soltanto se il congiunto ha una disabilità grave ai sensi della legge 104/92, art. 3 comma 3.

Il diritto a richiedere questi due anni di assenza dal posto di lavoro spetta ai parenti secondo un ordine di priorità. Infatti, sebbene sia rivolto a genitori, figli, sorelle o fratelli, esiste una gerarchia specifica per fare domanda.

Chi può richiedere il congedo straordinario?

I lavoratori dipendenti che desiderano avere il congedo straordinario possono farlo secondo un ordine di priorità ben preciso, che avanza soltanto per mancanza, decesso o patologie invalidanti:

  • coniuge convivente o parte di un’unione civile convivente della persona disabile in situazione di gravità;
  • madre o padre, anche affidatari o adottivi, del disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente o della parte in unione civile convivente;
  • un figlio convivente del disabile in situazione di gravità, se il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori del disabile sono mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • fratello o sorella convivente con la persona disabile in situazione di gravità, se il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • un parente o affine fino al terzo grado convivente con la persona disabile in situazione di gravità, se il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile sono mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • un figlio non ancora convivente con la persona disabile in situazione di gravità, se il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli o sorelle conviventi, i parenti o affini entro il terzo grado conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti. In questo caso per godere del congedo straordinario il lavoratore deve instaurare la convivenza con il disabile entro l’inizio del congedo e mantenerla per tutta la sua durata.

Infine, non hanno diritto al congedo straordinario:

  • i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari;
  • i lavoratori a domicilio;
  • i lavoratori agricoli giornalieri;
  • i lavoratori autonomi;
  • i lavoratori parasubordinati;
  • i lavoratori con contratto di lavoro part-time verticale, durante le pause di sospensione contrattuale.

Decorrenza e durata del congedo straordinario

Il congedo straordinario decorre dalla presentazione della richiesta. Si possono avere massimo due anni di sospensione dell’attività lavorativa ed è un limite complessivo per ogni disabile grave al quale si presta assistenza.

Dunque, chi ha più di un familiare disabile in famiglia può ottenere il congedo per ognuno, ma non potranno comunque essere superati i due anni.

È bene ricordare che il beneficio è poi frazionabile anche in giorni, ma è necessario fare attenzione ad alcuni aspetti. Infatti, per evitare il conteggio di giorni festivi, sabati e domeniche, bisogna riprendere effettivamente il lavoro tra un periodo e l’altro di fruizione del congedo.

Come specifica l’INPS, questa effettiva ripresa del lavoro non è rinvenibile né nei casi di congedi dal lunedì al venerdì senza riprendere il lavoro il lunedì della settimana seguente, né nei casi di godimento di ferie.

Non rientrano nel conteggio i giorni di ferie o di malattia, le festività ed i sabati tra un periodo di congedo straordinario e la ripresa del lavoro.

Il congedo non è applicabile per i periodi nei quali non è prevista attività lavorativa (part-time verticale con periodi non retribuiti). Inoltre, se viene frazionato in giorni, ai fini del calcolo del limite massimo di fruizione, l’anno è considerato per i tradizionali 365 giorni.

Per finire, tale forma di sostegno non è riconosciuta a più lavoratori per assistere una medesima persona disabile grave. Fanno eccezione i genitori di figli disabili in situazione di gravità ai quali è concesso di godere del congedo per lo stesso figlio, anche alternativamente.

Quanto spetta per il congedo straordinario

Il familiare di una persona disabile grave riceverà un’indennità che corrisponde alla retribuzione avuta nell’ultimo mese di lavoro prima del congedo.

I congedi straordinari non rientrano nel computo per la maturazione di ferie, tredicesima e TFR, ma sono conteggiati ai fini dell’anzianità assicurativa. 

L’indennità del congedo durante la CIG (Cassa Integrazione Guadagni) deve essere calcolata riferendosi all’ultima retribuzione percepita, al netto del trattamento integrativo.

Il periodo nel quale si usufruisce del congedo straordinario è poi coperto da contribuzione figurativa, valida per il diritto alla pensione. Invece per i congedi fatti di settimane o giorni, l’importo della retribuzione figurativa non deve superare quello massimo settimanale oppure giornaliero.

L’indennità è anticipata dal datore di lavoro, con la possibilità di conguaglio con i contributi da versare all’INPS. Soltanto per gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato e per i lavoratori dello spettacolo saltuari o con contratto a termine, il congedo è pagato direttamente dall’INPS.

Come inviare la domanda all’INPS

Riassumendo, per poter avere il congedo straordinario bisogna essere lavoratori dipendenti, anche part-time.

Invece la persona alla quale si presta assistenza deve essere in situazione di disabilità grave secondo la legge 104, ma non deve essere ricoverata a tempo pieno all’interno di strutture ospedaliere pubbliche o private.

La domanda deve essere presentata all’INPS tramite i servizi telematici del sito web. In alternativa, ci si può rivolgere al Contact Center al numero 803 164 oppure agli enti di patronato.

Per il lavoratore rimane l’obbligo di comunicare tempestivamente all’INPS e al datore di lavoro qualsiasi variazione delle situazioni di fatto indicate nella richiesta.