Conti correnti in rosso: cosa cambia da gennaio? Le nuove regole

Dal 1 gennaio 2021 è entrata in vigore la normativa europea sui conti correnti in rosso. Le nuove regole fanno tremare i titolari di conto corrente, infatti le banche devono segnalare il cattivo pagatore alla centrale rischi secondo la quale gli addebiti automatici non saranno più consentiti sui conti correnti che non saranno coperti da liquidità sufficienti.

Sull’argomento è intervenuta Uninpresa (Uninione nazionale di imprese) che ha fatto sapere che sulla questione dei conti correnti in rosso sono stati inascoltati per oltre un mese. Da tempo, infatti, segnalano l’enorme problema relativo alle nuove regole europee sui conti correnti che vietano alle banche gli sconfinamenti bancari.

Gli addebiti automatici non saranno più consentiti: se i clienti non avranno sufficienti disponibilità liquide sui loro depositi bancari c’è il rischio di un improvviso stop ai pagamenti di utenze, stipendi, contributi previdenziali, rate di finanziamenti. La novità è la conseguenza dell’entrata in vigore delle nuove norme dettate dall’Eba, l’autorità bancaria europea, che, inoltre, dopo tre mesi di mancati pagamenti da soli 100 euro, impongono alla banca di segnalare il cliente alla centrale rischi e di classificare tutta la sua esposizione come “crediti malati”.

Da gennaio, chi ha il conto corrente “scoperto” corre il rischio di risultare immediatamente “moroso” nei confronti di vari soggetti, dalle finanziarie all’Inps, dai dipendenti alle aziende cosiddette utility (energia, gas, acqua, telefono). Non solo: le stesse nuove norme dell’Eba stabiliscono che per un mancato pagamento superiore a 100 euro, protratto per tre mesi, il cliente venga classificato come cattivo pagatore, tutta la sua esposizione verso la banca sia classificata come non performing loan e sia inviata la segnalazione alla centrale rischi.

Secondo Uninpresa per milioni di piccole e medie imprese c’è dunque il rischio concreto non solo di una improvvisa mancanza di piccola liquidità, derivante dallo stop improvviso ai conti in rosso, ma anche di una significativa stretta al credito.