Documento unico di circolazione

documento-unico-autoDal 1°luglio 2018 libretto di circolazione e certificato di proprietà confluiranno in un solo foglio. Ma i risparmi promessi non ci saranno, almeno nella fase iniziale. Meno burocrazia per gli automobilisti, ma nessun risparmio. Il Consiglio dei ministri dello scorso 24 maggio ha introdotto, con un decreto legislativo, il documento unico di circolazione dal primo luglio 2018. Sostituirà il certificato di proprietà e il libretto di circolazione. Una misura che, secondo l’esecutivo, consentirà di “ottimizzare i costi di produzione, archiviazione e controllo a carico dell’amministrazione”. Chi ha già un’auto immatricolata non dovrà fare nulla: le carte di circolazione emesse fino al luglio 2018 rimarranno comunque valide. È prevista anche la radiazione dal registro automobilistico per i veicoli che non hanno pagato il bollo negli ultimi tre anni. Una misura già in vigore da tempo ma che non era mai stata applicata. Ma le buone notizie finiscono qui. Perché i proprietari delle auto continueranno a pagare 100 euro esattamente come adesso. Il decreto legislativo prevede infatti che almeno per il primo anno gli oneri rimangano invariati. In poche parole, pagheremo un solo documento al prezzo di due. Con tanti saluti al risparmio promesso di 39 euro. Forse, però, non tutto è perduto. La misura è temporanea, ed è stata adottata per evitare ammanchi agli enti della Pubblica amministrazione. Questo perché la riforma Madia della Pubblica amministrazione ha unificato i documenti, ma non gli enti che li rilasciano, ovvero la Motorizzazione (gestita dal ministero dei Trasporti) e il Pra (il Pubblico registro automobilistico gestito dall’Aci). A oggi, e fino al 2018, i compensi per il certificato di proprietà finiscono al Pra (gestito dall’Aci) mentre con il varo del documento unico queste somme confluiranno al ministero dell’Economia. Il dicastero deve però ancora stabilire come distribuirà le entrate tra Motorizzazione e Pra,che rischia di restare a secco. FIno a quando non verrà presa una decisione, quindi, toccherà ai cittadini mettere mano al portafoglio.