Emergenza Covid Tribunale: deposito telematico, pec, accesso da remoto ai registri di cancelleria, le novità

Con l’emergenza sanitaria in corso cambia anche il ruolo dell’avvocato che diventa sempre più telematico. Per limitare gli accessi agli Uffici giudiziari cambiamo le modalità di deposito delle memorie, dei documenti.

DEPOSITO DEGLI ATTI

In attuazione delle disposizioni previste dal cd. Decreto “Ristori”, diventa obbligatorio (e non più solo facoltativo a valore legale) ricorrere al portale del processo penale telematico per depositare documenti, memorie, istanze e, più in generale, tutti gli atti previsti dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari. In tal modo, fra l’altro, il portale costituirà un punto unico di accesso non solo per il deposito degli atti, ma anche per la loro consultazione, colmando così il gap attualmente esistente rispetto al processo civile telematico. È stata inoltre prevista l’attivazione di circa 1.100 caselle di posta elettronica certificata degli uffici giudiziari, che potranno essere utilizzate dai legali per l’invio della documentazione, come richiesto anche dalle rappresentanze forensi. In entrambi i casi l’obiettivo non è soltanto quello di semplificare le attività dei professionisti, ma al tempo stesso di contenere i rischi di contagio per tutti gli utenti dei Palazzi di giustizia.

REGISTRI DI CANCELLERIA

Per coniugare il diritto del personale ad usufruire del lavoro agile con la prosecuzione del servizio giustizia, sono stati realizzati significativi interventi sulla sicurezza informatica dei sistemi, consentendo l’accesso da remoto ai registri di cancelleria. Dopo una prima fase sperimentale sul Distretto di Napoli, individuato come pilota, l’implementazione delle modifiche sui registri informatici dei Tribunali e delle Corti di appello  permetterà al personale amministrativo di accedere ai registri di cancelleria del contenzioso civile, del rito del lavoro e della volontaria giurisdizione (Sicid), oltre a quelli delle procedure concorsuali ed esecutive (Siecic). Tale accesso, che sarà esteso anche ai registri penali, rappresenta un ulteriore passaggio nella digitalizzazione della giustizia, che si aggiunge in maniera strutturata a quanto già previsto nella prima fase dell’emergenza, durante la quale circa 10.000 dipendenti sono stati abilitati ad accedere da remoto ai servizi amministrativi. Il Ministero ha speso 16 milioni di euro per acquistare 16.900 pc portatili dotati di precisi requisiti di sicurezza, in larga parte già in distribuzione.

ATTIVITÀ DA REMOTO

Con i provvedimenti citati vengono inoltre individuati gli strumenti di videoconferenza per la gestione a distanza delle attività giurisdizionali. In particolare, per lo svolgimento delle udienze civili, vengono specificati i servizi resi con canali di comunicazione criptati su rete telematica pubblica utilizzabile sia dall’interno sia dall’esterno della Rete Unitaria Giustizia (RUG), senza sala regia e capaci di assicurare il collegamento audiovisivo a distanza sino a un massimo di 250 partecipanti. Per lo svolgimento delle udienze penali a distanza, oltre ai collegamenti utilizzati per le udienze civili, si fa riferimento anche a quelli audiovisivi tra l’aula di udienza e il luogo della custodia, sempre con canale di comunicazione criptato interno alla RUG, con sala regia dedicata.