Frodi sanitarie

nurse-2141808_1920Sei miliardi di euro l’anno: più del cinque percento del Fondo sanitario nazionale. È questo il peso che hanno corruzione e frodi sanitarie nel nostro paese. E nel resto d’Europa ovviamente le cose non vanno molto meglio, perché vizi e malaffare della sanità sono un problema continentale: secondo un recente rapporto Ocse un quinto della spesa sanitaria degli stati membri viene gettata al vento da abusi, sprechi e comportamenti illeciti. Problemi che per essere affrontati a dovere hanno bisogno di uno sguardo che supera la dimensione strettamente nazionale, per condividere informazioni, metodi di prevenzione e best practice. È per questo che 50 delegati di 14 paesi europei si sono incontrati in un summit organizzato recentemente Roma dall’European HealthCare Fraud & Corruption Network (Ehfcn), durante il quale è stato presentato il volume “Healthcare Fraud, Corruption and Waste in Europe”, in cui vengono analizzati nel dettaglio frodi, sprechi e abusi nell’assistenza sanitaria europea. All’interno del registro appare anche il “Rapporto Nazionale su Corruzione e Frode in Sanità”, che contiene l’analisi del fenomeno in Italia e in altri otto paesi europei. I dati presentati – avvertono gli esperti – sono difficili da confrontare a causa di differenti metodi di valutazione e organizzazione dei sistemi sanitari, ma aiutano a delineare la portata del fenomeno ed evidenziano punti di forza e punti deboli dei differenti sistemi di controllo. Nel Regno Unito, ad esempio, solo il biennio 2014-2015 ha visto registrare 4.819 episodi di frodi a danno del sistema sanitario, una media di 402 casi al mese tra abusi d’ufficio, atti di corruzione e illeciti economici. In Francia l’attività anticorruzione in ambito sanitario ha permesso invece di recuperare nel 2016 oltre 220 milioni di euro a favore delle casse dello stato, che vanno a sommarsi ai circa 231.5 milioni dell’anno precedente. In Belgio, l’autorità d’ispezione sanitaria governativa ha recuperato 449 milioni di euro nel 2014, e individuato ben 1.225.585 infrazioni, nel 2015. Riguardo alle trasgressioni più comuni, il documento identifica tre principali tipi di frode: ricarico per cure eccessivamente costose, o “upcoding”, che consiste nel sostituire a un servizio erogato uno più costoso, a fini di lucro; ricarico per servizi non erogati; fornitura di servizi inutili, che si configura, ad esempio, con l’eccessivo numero di parti cesarei effettuati in alcune regioni italiane (oltre il 50%, contro una media che l’Oms riconosce intorno al 15%). “L’analisi del rapporto Ehfcn presentato oggi fa emergere che nella maggior parte dei sistemi sanitari europei si registra la diffusione di frodi, mentre in Italia è il fenomeno corruttivo che ha assunto ormai una dimensione strutturale”, spiega Francesco Macchia, Presidente di Ispe-Sanità e rappresentante dell’Italia durante il summit odierno. “Questo in ragione della differente natura dei rispettivi servizi, finanziati in prevalenza dalla fiscalità generale nei Paesi del Sud dell’Europa e su base soprattutto assicurativa nel Nord Europa. A impostazioni differenti corrispondono, quindi, reati differenti”. Oltre alle differenze, il confronto ha permesso però di mettere in luce anche gli elementi in comune tra diversi sistemi sanitari. Innanzitutto i punti di forza, identificati soprattutto nell’attività delle unità antifrode e nella capacità di sensibilizzare il pubblico nei confronti delle frodi sanitarie. Ma anche i punti deboli: la mancanza di una cultura antifrode e anticorruzione in ambito sanitario, complessità e incertezza delle normative, la mancanza di finanziamenti e risorse umane. Non mancano infine le opportunità per migliorare, iniziando da una più ampia collaborazione internazionale, come lo scambio d’informazioni, metodi e best practices, e dallo sviluppo della sanità digitale e la semplificazione dei sistemi di pagamento digitalizzati. “Un’osservazione finale, ampiamente citata nei 9 Rapporti nazionali raccolti da Ehfcn, riguarda inoltre i pazienti”, conclude Paul Vincke, managing director di Ehfcn. “Aumentare la consapevolezza dei cittadini, avvicinando loro comprensibilità e reperibilità delle informazioni e migliorando la trasparenza dei servizi sanitari, rafforzerà la posizione del paziente come stakeholder chiave nella prevenzione di frode, abusi e corruzione in materia di assistenza sanitaria, nel prossimo futuro”.