Infezione da Mycobacterium chimaera durante intervento chirurgico: la circolare del Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha trasmesso la circolare 10 aprile 2019 su Indicazioni operative riguardanti gli aspetti di laboratorio in merito ai casi di infezione da Mycobacterium chimaera in Italia e aggiornamento delle informazioni disponibili.

Il rischio riguarda l’infezione da da Mycobacterium chimaera, associato all’esposizione ad aerosol generato nel corso dell’utilizzo di dispositivi di raffreddamento/riscaldamento (Heater-Cooler Units, HCU) del sangue in circolazione extra-corporea durante intervento chirurgico a torace aperto, per fornire alcune indicazioni finalizzate ad uniformare, sul territorio nazionale, le procedure operative per la diagnosi e l’identificazione di laboratorio del M. chimaera, migliorando la capacità di individuazione dei casi e dei dispositivi che sono stati contaminati, e a limitare il verificarsi di ulteriori infezioni.

La Circolare del Ministero della Salute

Si ricorda che la contaminazione dei pazienti potrebbe avvenire durante interventi chirurgici a
torace aperto, inclusi il trapianto cardiaco e/o polmonare e il trapianto vascolare aortico, in presenza
di HCU, tramite l’aerosol contenente M. chimaera proveniente dall’acqua dei serbatoi dell’HCU.

Ad oggi sono stati segnalati al Ministero della Salute 18 casi di infezione invasiva da M. chimaera, inclusi 7 decessi, in 3 regioni, e 55 dispositivi HCU distribuiti in 8 regioni, che sono stati
contaminati.

Il M. chimaera ha una bassa virulenza e il periodo di incubazione dopo l’esposizione risulta
lungo, ma il tasso di letalità è molto elevato, risultando prossimo al 50% nei casi italiani segnalati
ad oggi.

Criteri Clinici

Uno dei seguenti:
– Endocardite della protesi valvolare
– Infezione della protesi valvolare
– Infezione della ferita da sternotomia
– Mediastinite
– Manifestazioni di infezione disseminata (sepsi), incluse manifestazioni emboliche e immunologiche.

La diagnosi di M. chimaera è resa complessa da alcune caratteristiche specifiche di questa infezione, in particolare: lungo periodo di latenza clinica, esordio clinico con sintomatologia poco specifica, esami strumentali per immagine finalizzate alla ricerca di lesioni delle valvole cardiache spesso completamente negativi e episodi di batteriemia intermittenti con negatività di singole
emocolture.

I metodi di rilevamento basati sulla coltura rimangono il gold standard. L’identificazione certa di M. chimaera può essere eseguita solo con sequenziamento genetico degli isolati batterici. Il limite maggiore dei metodi colturali è tuttavia legato ai tempi lunghi, generalmente tra 2 e 8 settimane. Il sequenziamento dell’intero genoma (Whole Genome Sequencing, WGS) e la successiva analisi filogenetica sono il metodo più accurato per verificare se un ceppo clinico è direttamente correlato ad un definito evento epidemico o cluster di infezione associato ad una medesima fonte.Se un caso possibile viene riconosciuto dopo che sia stata effettuata una biopsia tissutale o in corso di autopsia è possibile la ricerca del DNA batterico anche su tessuti paraffinati e fissati in formalina.