La FNOMCEO su telemedicina chiede di rinviare esame del provvedimento

“Erogazione di prestazioni di specialistica ambulatoriale a distanza – servizi di Telemedicina”: è questo il tema al centro del documento messo a punto dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, che sarà esaminato dalla Conferenza stessa lunedì prossimo.

Un documento che, pur riguardando questioni di pertinenza professionale del medico, tanto da essere oggetto di articoli del Codice di Deontologia, è stato scritto senza consultare in alcun modo la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO).

Il Presidente della stessa FNOMCeO, Filippo Anelli, ha scritto una lettera al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, e al Coordinatore della Commissione Salute, Luigi Icardi, per chiedere il rinvio dell’esame del provvedimento, in maniera di poter convocare il tavolo di confronto permanente istituito tra la FNOMCeO e la Conferenza delle Regioni.

“Riteniamo che il contributo della FNOMCeO, ente esponenziale di circa 445.000 professionisti, possa essere fondamentale per raggiungere l’obiettivo comune di migliorare la qualità dell’assistenza al cittadino – scrive Anelli – Si rileva inoltre che l’art. 24 dello stesso Codice recita: “Il medico è tenuto a rilasciare alla persona assistita certificazioni relative allo stato di salute che attestino in modo puntuale e diligente i dati anamnestici raccolti e/o i rilievi clinici direttamente constatati od oggettivamente documentati”. È dunque evidente che il medico può e deve rifiutarsi di certificare fatti che non abbia constatato personalmente (“direttamente”) o che non siano supportati da riscontri oggettivi e deve rifiutarsi di certificare fatti che non corrispondano al vero – prosegue – in conclusione, in considerazione della delicatezza della materia che presenta ricadute rilevanti per i professionisti e i cittadini, siamo a chiedere di rinviare l’esame del provvedimento in oggetto e di procedere alla convocazione del Tavolo di Lavoro permanente previsto dal suddetto protocollo”.