Mense biologiche scolastiche, cosa sono e quali sono i criteri di classificazione

Mense biologiche scolastiche, cosa sono e quali sono i criteri di classificazione

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha istituito le “Mense biologiche scolastiche” certificate. Cosa sono? La presentazione si è svolta in una scuola di Milano nel mese di maggio del 2018 e per la prima volta in Italia vengono vengono definite e regolate le mense biologiche.

COME FUNZIONA?

Sono stati presentati i criteri di classificazione, concordati con il Ministero dell’Istruzione, le Regioni e i Comuni, e i marchi che identificano le mense biologiche scolastiche. La norma, infatti, prevede che le scuole che vorranno utilizzare il marchio volontario dovranno inserire delle percentuali minime di utilizzo di prodotti biologici, dei requisiti e delle specifiche tecniche fissate.

Per quanto riguarda i loghi si tratta di due medaglie, argento e oro con la eurofoglia che è il simbolo Ue del biologico, e che contraddistinguono le due tipologie di mense previste dalla legge, con l’oro che corrisponde a una qualificazione d’eccellenza legata a una maggiore percentuale di utilizzo di prodotti biologici.

I CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

La mensa scolastica, per qualificarsi come biologica, è tenuta a rispettare, con riferimento alle materie prime di origine biologica, le seguenti percentuali minime di utilizzo in peso e per singola tipologia di prodotto

MARCHIO ARGENTO

– frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (escl. succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine: 70%
– uova, yogurt e succhi di frutta: 100%
– prodotti lattiero-caseari (escl. yogurt), carne,
pesce da acquacoltura: 30%

È prevista anche una qualificazione di eccellenza della mensa scolastica biologica nel caso in cui l’utilizzo di materie prime di origine biologica raggiunga le percentuali in peso e per singola tipologia di prodotto di seguito indicate

MARCHIO ORO

– frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (escl. succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine: 90%
– uova, yogurt e succhi di frutta: 100%
– prodotti lattiero-caseari (escl. yogurt), carne,
pesce da acquacoltura: 50%

CRITERI DI PREMIALITÀ

 Per ridurre lo spreco alimentare e l’impatto ambientale, le stazioni appaltanti inseriscono nei bandi di gara, tra gli altri, i seguenti criteri di premialità:
– impegno a recuperare i prodotti non somministrati e a destinarli ad organizzazioni non lucrative di utilità sociale che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari
– percentuale di utilizzo di alimenti biologici prodotti in un’area vicina al luogo di somministrazione del servizio per ridurre l’impatto ambientale. L’area di produzione è considerata vicina se si trova in un raggio massimo di 150 km.