Sanità. Trasfusioni: nuove raccomandazioni per i medici

Il Ministero della Salute rende nota una nuova versione della Raccomandazione per la prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità AB0.

Il documento sottolinea come la reazione trasfusionale da incompatibilità AB0 può rappresentare un evento drammatico ed è sempre dovuta ad errore che può intervenire in momenti diversi del percorso.

Come riporta il documento voluto dalla Direzione della Programmazione sanitaria e della Direzione della Prevenzione sanitaria dai sistemi di emovigilanza attivi in alcuni Paesi risulta che circa il 55% di tutti gli eventi avversi gravi sono il risultato di un errore umano e le reazioni avverse dovute ad errori trasfusionali rappresentano circa il 78% di tutti gli eventi avversi e, tra queste, circa il 20% sono reazioni trasfusionali da incompatibilità AB0.

Presso ogni struttura in cui si effettuano trasfusioni di emocomponenti sono predisposte ed applicate specifiche procedure per garantire la sicurezza del paziente candidato alla trasfusione. Tali procedure sono condivise nell’ambito del Comitato Ospedaliero per il Buon Uso del Sangue, con il coinvolgimento delle funzioni aziendali deputate alla gestione del rischio clinico.

Analoghe procedure sono rese disponibili ed applicate in caso di trasfusioni di emocomponenti effettuate in regime ambulatoriale e domiciliare.
Per evitare che il sangue sia trasfuso alla persona sbagliata o che sia trasfuso sangue non compatibile con quello del paziente da trasfondere devono essere seguite tutte le indicazioni  previste dalla normativa vigente. Tali indicazioni devono essere chiaramente presenti nelle procedure aziendali:

– un medico ed un operatore sanitario devono procedere ai controlli di identità, corrispondenza e compatibilità immunologica teorica confrontando i dati presenti su ogni singola unità di emocomponenti con quelli della richiesta e della documentazione resa disponibile dal ST, quali il referto di gruppo sanguigno e le attestazioni di compatibilità delle unità con il paziente. Tali controlli devono essere documentati;
– l’identificazione del ricevente deve essere effettuata al letto del paziente individualmente da due operatori sanitari immediatamente prima dell’inizio della trasfusione;
– laddove le condizioni del paziente lo consentano, l’identificazione del ricevente deve sempre essere effettuata con la collaborazione del paziente, mediante la richiesta di declinare attivamente le proprie generalità (nome, cognome e data di nascita);
– per il paziente non vigile e non collaborante l’identificazione attiva può essere effettuata attraverso un parente o tutore, se presenti, secondo le specifiche procedure aziendali;
– l’identificazione del ricevente deve sempre includere la verifica dei dati identificativi riportati sul braccialetto, confrontati con quelli riportati su ogni singola unità da trasfondere e sulla documentazione di assegnazione di ciascun emocomponente;
– particolare attenzione deve essere posta nella gestione della persona assistita in condizioni di urgenza ed emergenza;
– prima della trasfusione le unità di emocomponenti devono essere ispezionate per evidenziare l’eventuale presenza di anomalie e, in caso di riscontro di anomalie, le unità devono essere restituite al ST per i provvedimenti del caso;
– la trasfusione è eseguita sotto la responsabilità del medico, che deve essere tempestivamente disponibile in caso di reazioni avverse.

Inoltre, ai fini della tracciabilità della trasfusione:
• i controlli devono essere documentati e registrati su apposita scheda sottoscritta dagli operatori, secondo lo schema riportato al paragrafo H dell’Allegato VII del DM 2 novembre 2015 (Figura 2);
• la compilazione della scheda di cui al punto precedente non può essere omessa in alcun caso;
• tale scheda deve essere sempre stampata, per ogni evento trasfusionale, ed allegata alla cartella clinica;
• la trasfusione deve essere registrata nella cartella o documentazione clinica del ricevente; devono essere registrati numero, tipo e codice identificativo degli emocomponenti trasfusi (anche mediante apposizione in cartella/documentazione sanitaria della etichetta di assegnazione dell’unità di emocomponente), data e ora dell’inizio della trasfusione, parametri vitali all’inizio della trasfusione, data e ora della fine della trasfusione, parametri vitali al termine della trasfusione registrati entro e non oltre 60 minuti dal termine della trasfusione, eventuali reazioni avverse rilevate ed il trattamento conseguentemente effettuato;
• la struttura nell’ambito della quale viene effettuata la trasfusione deve far pervenire sistematicamente al ST la dichiarazione di avvenuta trasfusione;
• la struttura nell’ambito della quale viene effettuata la trasfusione deve segnalare al ST ogni eventuale evento avverso.

Per i dettagli vai al documento Raccomandazione per la prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità ABO