Vaccini: Scorretta Informazione

nurse-527622_1920Da un lato aumentano il numero dei vaccini gratuiti, dall’altro si va verso una tolleranza zero nei confronti di chi si muove in direzione opposta rispetto alle linee guida. Insomma, sui vaccini non si scherza e l’Italia intende mettere a tacere le voci (e i numeri) che la presentano (vedi morbillo) addirittura come Paese a rischio. Non è accettabile, lo hanno detto in molti sia tra i professionisti della sanità che tra gli esponenti politici. Un problema legato alla scienza, a decenni di scoperte che rischiano di andare al macero per paure e timori diffusi tra la popolazione. Anche più di quanto si possa immaginare. Ancora una volta il campanello d’allarme per l’Italia suona dall’estero e ora si moltiplicano i commenti all’interno dello Stivale. “La nostra professione – commenta Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale Ipasvi (Infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici di infanzia), così come riportato dal Sole 24 ore – come quella di chiunque ha scelto di garantire assistenza e salute dei cittadini, non ha nemici solo nella razionalizzazione, ma c’è un nemico più grande e subdolo che sta crescendo: l’ignoranza. Un vero e proprio fuoco, alimentato da una scorretta informazione che spesso, frutto anch’essa di altrettanta ignoranza ma questa volta anche colpevole di non saper ammettere i propri errori, distrugge l’opera difficile di informazione, educazione e prevenzione che si fa per i cittadini”. Ancora una volta, dunque, la prevenzione parte dalla conoscenza, la sicurezza dalla corretta informazione. Nei casi di mancata aderenza, conclude Mangiacavalli, “la Federazione e i Collegi non potranno restare a guardare e dovranno provvedere con i procedimenti disciplinari del caso. Noi dobbiamo difendere la salute, prevenire le malattie, ed educare la popolazione a favore della sicurezza e della tutela della salute”. Il pensiero va immediatamente a Roberto Gava, il cardiologo radiato dall’Ordine dei medici di Treviso perché accusato di aver fatto propaganda contro i vaccini. Provvedimento al quale il medico si è opposto presentando ricorso, fatto questo che per il momento gli consente comunque di poter continuare ad esercitare la professione. L’accusa per lui è quella di “non aver tutelato la salute individuale e collettiva senza basare le proprie prescrizioni sulle evidenze scientifiche disponibili e sottraendo le persone assistite, e in particolare i minori, a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia”.